Author: Grazia Sambruna
Data : 2022-11-12 09:00:33
Dominio: www.true-news.it
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Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? L’ex 5 Stelle Alessandro Di Battista torna in tv a Belve con una famelica voglia di rosicare, raccontarsi e cantare a squarciagola “Ricominciamo” (con la politica). Riuscirà il nostro eroe? Ma soprattutto: qualcuno ancora se lo ricordava?
L’unico politico che avrebbe potuto ambire al ruolo di sex symbol e che già fece un’intera campagna elettorale trovando rifugio la notte nelle case delle sostenitrici. Esteticamente si dà un 7 (troppo naso, altrettanto culo); ma intanto si piace ancora. Moltissimo. Di nuovo davanti alle telecamere dopo anni di silenzio mediatico, Alessandro Di Battista, il Dibba, c’è. E in una feroce intervista da quella Belva della Fagnani dimostra una sola cosa: lui è tornato.
Ma qualcuno ancora se lo ricordava?
Dibba è tornato
“È stato mal consigliato – dice Ale – e poi io l’avrei fatto meglio” portando come prova il provino di sostenuto, in gioventù, per entrare nella scuola tv di Amici di Maria De Filippi. Come aspirante attore, sì, ma già che c’era fece pure il casting per danza con l’obiettivo di broccolare Rossella Brescia. E poi “due passi di salsa” li sapeva. Purtroppo, andò male. Ma nessuno mette Dibba in un angolo.
Che immenso spreco di risorse, di energie. Questo mentre tiene un diario quotidiano dove scarabocchia in libertà con l’obiettivo di ritrovare la pace e superare la sua ossessione per il controllo. La stessa che gli faceva venire gli attacchi di panico, rivela. La medesima che non lo accompagnava quando, ai bei tempi gloriosi, sbagliava piazza e si ritrovava a manifestare in faccia a raduni di estrema destra che je volevano menà forte.
La lotta di Dibba contro il mostro
E le bimbe di Giuseppe Conte mute.
Padre fascista e granitica avversione per i congiuntivi, Dibba ha fatto l’animatore nei villaggi turistici, s’è ammazzato di canne ma senza mai andare da quello che “spigne il fumo”, paraculo com’era fin dagli anni della adolescenza. Ha pure insegnato catechismo ai ragazzini della parrocchia, da “credente non troppo praticante”, ma per portarli alla cresima, mica alla comunione. Che lui gestiva il master, mica le elementari. Oh.
Un personaggio straordinario che appare tuttora stupito da come l’Italia si sia permessa di dimenticarsene così in fretta. È bastata una pandemia. Memorabile gaffeur, ancora si staglia nei nostri cuori il suo meraviglioso qui pro quo su Napoleone ad Auschwitz al posto di Austerlitz. Perché ci siamo tenuti l’impalpabile ex bibitaro Gigino lasciandoci scappare questo poeta, questo sognatore che tanto, ne siamo certi, avrebbe allietato i nostri mesti mesi di lockdown.
Ricominciamo!
Il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco, ma ci piace pensare che esista un piano di realtà in cui Dibba, invece di pellegrinare in giro per il mondo con compagna e prole al seguito a caccia di mostri marini e avventure inverosimili, sia rimasto qui, a vegliare sul nostro bel Paese influenzato, a colpi di autocompiacimento pressapochista. Sì. Menomale che Dibba c’è. Intanto, su questo piano di realtà fattuale, lui è tornato. Con una voglia di poltrona che se lo magna da dentro. Ricominciamo?